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autore
brano
 
Cicerone
I doveri, I, 24
 
originale
 
[24] Atque illae quidem iniuriae, quae nocendi causa de industria inferuntur, saepe a metu proficiscuntur, cum is, qui nocere alteri cogitat, timet, ne, nisi id fecerit, ipse aliquo afficiatur incommodo. Maximam autem partem ad iniuriam faciendam aggrediuntur, ut adipiscantur ea, quae concupiverunt; in quo vitio latissime patet avaritia.
 
traduzione
 
24. Ed ? ben vero che quelle ingiurie che si fanno per deliberato proposito di nuocere, hanno spesso origine dalla paura, quando, cio?, colui che medita di procurare un danno ad un altro, teme che, non facendo cosi, debba subir lui qualche danno. Ma la maggior parte degli uomini sono spinti a danneggiare gli altri per conquistare ci? che stimola in loro un intenso desiderio. E di questo la colpa massima ? insita nell'avidit? di denaro.
 

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